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Mascherine per tutti: Q&A

Dopo aver pubblicato un video Youtube e un aggiornamento su Instagram, mi rendo conto che ancora la confusione regna sull’argomento. In questi giorni, nella mia bolla la questione “mascherine sì o mascherine no” sta diventando quasi un’ossessione, con pubblicazioni pro e contro sparate a raffica e il rischio di annegare […]

Dopo aver pubblicato un video Youtube e un aggiornamento su Instagram, mi rendo conto che ancora la confusione regna sull’argomento. In questi giorni, nella mia bolla la questione “mascherine sì o mascherine no” sta diventando quasi un’ossessione, con pubblicazioni pro e contro sparate a raffica e il rischio di annegare nella bibliografia e non capirci nulla lo stesso.

Qui è dove cerco di mettere insieme le cose in modo comprensibile a tutti.

Per altri dettagli guardatevi i due video.

Ma insomma queste benedette mascherine le dobbiamo portare o no ?
Dipende dal tipo di mascherina e dall’ambiente in cui ci troviamo. Qui parliamo di vita di comunità (cioè la vita sociale di tutti i giorni, che ora è quasi ferma ma che un giorno dovrà riprendere) e NON del mondo sanitario o professionale.

Nella vita di comunità, le mascherine FFP NON servono, nessuno le sa usare correttamente e possono essere controproducenti. Il motivo lo spiego nel video Youtube. Guardatevelo. Le mascherine FFP servono a proteggere chi respira, non chi sta davanti. Sono concepite per essere usate dal personale sanitario in ambienti ad alta concentrazione di particelle virali. Non per andare a fare la spesa. Su questo sono d’accordo tutti, i belli come i brutti. A parte forse qualche commentatore che però non ha alcuna competenza scientifica e sicuramente non ha mai indossato una FFP in vita sua.
Quindi per noi tutti il termine “mascherina” casomai significa: MASCHERINA CHIRURGICA. Che può essere utile. Per evitare confusione le chiamerò con l’abbreviazione MC.

A cosa servono le MC?

Lo scopo di queste mascherine NON è proteggere chi respira, bensì bloccare le goccioline di saliva e quindi evitare di sputazzare sugli altri, ad esempio mentre si parla. La scelta di molti paesi, come la Cina, è far si che tutti indossino una MC quando sono in luoghi frequentati al fine di ottenere una protezione collettiva. Io non sputazzo te, tu non sputazzi me. In teoria è un’ottima idea.

E in pratica? Perché qualche organismo scientifico le consiglia, altri no?

Non c’è dubbio che le MC indossate da tutti riducano fortemente la possibilità di sputazzarci a vicenda, e il buon senso suggerisce che siano utili in un’ottica di protezione reciproca. Non sono difficili da usare, costano poco, si possono indossare comodamente per ore senza problemi e se usate correttamente (vedi più sotto) hanno poche controindicazioni.
Dal punto di vista della salute pubblica, la questione è se davvero facciano la differenza. Qui le opinioni degli esperti non sono sempre concordi, e c’è un bel po’ di confusione. Non esistono studi scientifici che dimostrino in modo inequivocabile che la strategia “MC per tutti” faccia davvero la differenza rispetto alle misure che COMUNQUE vanno prese: distanziamento sociale, tracciatura e isolamento efficace dei positivi, e molte altre. Qui una rassegna delle politiche sulle mascherine nei vari paesi

In Cina/Corea però le usano e funzionano!
È vero che le usano, ed è probabile che abbiano un impatto positivo. Tuttavia, questi paesi contemporaneamente adottano altre misure sicuramente efficaci come quelle citate sopra, quindi non è facile capire quale sia il fattore più importante del successo. Di sicuro, nessuno pensa di risolvere il problema soltanto con le MC. Diciamo che secondo alcuni esperti le MC sono da usare senza dubbio. Altri non negano l’utilità ma pensano che il “tutti con la MC” potrebbe essere l’equivalente di andare in giro tutti con l’ombrello aperto anche se non piove. In teoria stiamo più tranquilli, in pratica ci incasiniamo la vita. Voi volete la scienza e io ve la do, ragazzi. Questi ragionamenti, quando parliamo del comportamento di milioni di persone, vanno sempre fatti a mente fredda.

OK, ma qual è la tua opinione?
La mia personalissima e ininfluente opinione, basata sulla sintesi di quello che ho letto e del buon senso, è che sarebbe opportuno promuovere l’uso CONSAPEVOLE delle MC nei luoghi pubblici , almeno nelle fasi successive al lockdown, quando torneremo gradualmente alla vita di comunità. In un’ottica di protezione collettiva e solidale e senza scadere nella paranoia. Soprattutto per evitare di sputazzarci a vicenda in ambienti ristretti, come i trasporti pubblici e per tutelare le categorie più esposte: persone fragili ma anche commessi, impiegati e tutti coloro che per lavoro devono avere rapporti con il pubblico e a cui rischiamo di sputazzare in faccia in continuazione. La maggior parte di noi starà bene e non sarà contagiosa, ma sappiamo che alcuni inevitabilmente saranno contagiosi prima di mostrare sintomi evidenti, o in assenza di sintomi, e se ne andranno in giro in buona fede. Quindi una protezione collettiva non sembra una cattiva idea.

Che intendi per “uso consapevole”?
Uso consapevole significa che la MC è solo UNO dei tanti sistemi di protezione, e non sostituisce i comportamenti e le precauzioni che COMUNQUE dovremo tenere per un bel po’. E tanto meno può sostituire l’attività di contrasto attivo con tracciatura dei casi e test mirati anche agli asintomatici, strategia che al momento latita in molte regioni a livello nazionale.
Uso consapevole significa anche che le MC, milioni di esse, dovranno essere usate e gettate correttamente e non lasciate in giro come cicche di sigaretta a infettare gli altri. Sembra ovvio, ma in Italia non lo è. Quindi, per me è un sì, ma se pensi che solo indossando una mascherina potrai continuare a fare tutte le cazzate che facevi prima, ti sbagli di grosso.

Quindi sei d’accordo con MC per tutti quando finirà il lockdown?

Secondo molti esperti funziona, e personalmente sono d’accordo se usate consapevolmente. A quel punto la questione diventa logistica: produrne e distribuirne abbastanza per tutti. Le MC sono monouso, quindi dovremmo averne almeno una al giorno per ciascuno. Per 60M di italiani, si tratta di 1,8 miliardi di mascherine al mese. È fattibile per un paese comprarne o produrne in tale quantità? Penso proprio di sì, con una buona organizzazione. Viene fatto? Per quando ne so io, non abbastanza. Ormai avete capito che la macchina dell’emergenza italiana non è un fulmine di guerra, per usare un eufemismo. Potete scommettere che tra un mese continueremo a parlare di quanto siano introvabili le mascherine.

Ma si danno da fare a cercarle o a produrne a tonnellate? E se non lo fanno, perché?
Questa è un’ottima domanda e la devi fare alle autorità, Protezione Civile in primis. Anche perché oltre alle mascherine ci sarebbe da procurare un sacco di altra roba in vista di un futuro allentamento del lockdown: test a manetta, termometri contactless, termoscanner. Solo per citarne alcuni.

Vabbè, ma è meglio una mascherina vecchia, usata, portata male piuttosto che niente!
Questo lo pensano in molti e purtroppo è molto errato. Una mascherina usata oltre il limite si imbeve di saliva e muco e diventa una bomba biologica pronta a esplodere. Invece di proteggere gli altri, rappresenta un potenziale pericolo: spruzzi saliva ovunque anche solo quando parli.
Tra una mascherina piena di fluidi e niente, spesso è meglio niente. La mascherina vecchia peraltro diventa facilmente terreno di coltura per batteri e funghi che possono essere pericolosi quanto il virus, e danneggiare chi le indossa.

Perché allora le MC non le usiamo già tutti adesso, quando andiamo in giro? Perché nel tuo video suggerisci che non sia una buona idea durante il lockdown?

Di nuovo, teoria vs. pratica. In teoria, mascherine per tutti e festa finita. In pratica chiediti: quante mascherine ho? Di che tipo? Da quanto uso la stessa mascherina? La so usare? In giro vedo quasi tutti indossare mascherine errate in modo errato (FFP, spesso con valvola), mascherine vecchie, lise, e probabilmente piene di sputo. Vedo gente indossare FFP o MC da soli in auto, o mentre corrono, che non ha senso. Dopo aver pubblicato il video Youtube ho ricevuto molto commenti di gente che usa per professione mascherine di protezione e che mi confermano quanto dico. Piuttosto che le mascherine usate così, meglio niente. E poi finché siamo in lockdown la cosa migliore è uscire il meno possibile, e rispettare le distanze. Se non hai nessuno intorno, la mascherina è superflua. Ma sarà probabilmente utile quando torneremo ad una vita di comunità meno ristretta. Però non ti sto dicendo di NON usare le MC: se ne hai nuove a bizzeffe, o te la regalano all’entrata del supermercato, usala anche ora, ci mancherebbe. Non è una questione di principio. Ma lascia perdere quel panno purulento che ti tieni in faccia da venti giorni, è meglio niente.

Quali sono i rischi di una MC nuova, indossata correttamente?

Dipendono da noi. Tutte le mascherine (le FFP di più ma anche le MC) portano a toccarci più spesso il viso, cosa da evitare. Con le MC basta un po’ di allenamento. L’altro rischio è un falso senso di sicurezza che ti fa avvicinare troppo alla gente, il che va evitato. Anche lì, dipende da te.

Sarebbe giusto rendere le MC obbligatorie nei luoghi pubblici, se è vero che servono?

Eventualmente si, ma solo se le autorità saranno in grado di renderle disponibili a tutti in abbondanza. Altrimenti costringeremo le persone ad andare in giro con MC vecchie e inadeguate, facendo più male che bene.

Perché vorresti vietare la mascherine FFP con la valvola che si vedono in giro?
Si vede in giro molta gente con mascherine FFP dotate di valvola di esalazione: queste mascherine “sputano” fuori dalla maschera aria ma anche saliva e sono un potenziale pericolo per gli altri. Per quanto mi riguarda, andrebbero semplicemente vietate nella vita di comunità. Gli operatori sanitari utilizzano la valvola perché rende più sopportabile indossare la mascherina per lunghe ore (questo già dovrebbe farti capire che le FFP non sono fatte per andare al supermercato) e adottano precauzioni per non contagiare i pazienti, ad esempio indossando una mascherina chirurgica sotto la FFP.
Vedere le forze dell’ordine o commessi degli alimentari indossare le FFP con la valvola di uscita, con il rischio potenziale di contagiare centinaia di persone, è semplicemente inquietante. Non ce l’ho ovviamente con loro, ma con chi dovrebbe sapere queste cose e fornire i dispositivi corretti.

Io la mascherina la lavo, la stiro, la metto sotto gli UV, me la faccio da solo con la maglietta o il tappetino del cane! Funziona?
Non lo so ragazzi. Nessuno lo sa. E’ vero che a fermare la saliva non ci vuole una tecnologia marziana, ma i dispositivi sono a norma proprio perché sono testati per funzionare a dovere. Le soluzioni fatte in casa non garantiscono nessuno a meno che non siano testate e validate. Quanto durano senza diventare a loro volta un veicolo di contagio? Quanto tempo passa prima che lascino passare la saliva all’esterno? Se devo sedermi in metropolitana accanto a qualcuno che va in giro con un panno in faccia pieno di sputo, preferisco niente.

Ma io voglio vedere comunque tutti con la mascherina, mi sento più sicuro!

D’accordo, ma di nuovo: vorresti sederti in metropolitana accanto a qualcuno che va in giro con la mascherina lavata col metodo della nonna Carolina? O con una valvola che ti sputazza addosso e sui vestiti? Un conto è il senso di sicurezza, in conto è la sicurezza vera.

Ma non ci sono mascherine riutilizzabili/lavabili?
Se ne sente parlare e magari questa potrebbe essere una buona soluzione, se testata e funziona. Anche lì però andrebbero date istruzioni di manutenzione semplici e per tutti. Se usate o lavate in modo scorretto, non garantirebbero comunque la sicurezza. Vedi punto sopra.

Ma io voglio proteggere me stesso, e tu non puoi impedirmelo! La gente non ha rispetto e mi starnutirà addosso! Quindi qualunque mascherina va bene! Chissenefrega se ha la valvola o se sputazzo agli altri!

Ecco, questo è il ragionamento che ci farà perdere la partita. L’unica protezione possibile nella vita di comunità è quella collettiva basata sull’attenzione reciproca. Pensare di proteggere sé stessi in un guscio, oltre che egoista, è insensato. L’unica protezione fattibile per la comunità si ottiene eventualmente con le MC e consiste nel non sputazzarci a vicenda ed è una tutela collettiva.

Mettiamoci in testa una cosa: quest’epidemia selezionerà le società più organizzate, ordinate, solidali. Le altre se la vedranno molto, molto male. Quando usciremo di casa, dovremmo rivedere molti nostri comportamenti e le nostre priorità se vogliamo avere una chance di battere il Piccolo Bastardo. Ci vorranno comportamenti ordinati e consapevoli. Non potremo più permetterci di pensare solo a noi stessi.

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