Skip to content

Il DNA Incontra Facebook su Report

Quando hanno proposto di intervistarmi, con il mio solito tatto da portuale labronico ho confessato all’autore Giorgio Mottola miei forti dubbi su quello che avevo visto in precedenza su Report a proposito di salute e tecnologie. Mi ha assicurato che questo servizio sarebbe stato diverso e ho apprezzato il suo […]

sergio pistoi Report rai 3

Quando hanno proposto di intervistarmi, con il mio solito tatto da portuale labronico ho confessato all’autore Giorgio Mottola miei forti dubbi su quello che avevo visto in precedenza su Report a proposito di salute e tecnologie. Mi ha assicurato che questo servizio sarebbe stato diverso e ho apprezzato il suo lavoro davvero molto accurato per documentarsi, ma restavo un pò dubbioso.

Alla fine devo dire che ho trovato il pezzo informativo e relativamente equilibrato, almeno per gli standard a cui quella e altre trasmissioni ci hanno ormai  abituati. Si può non essere d’accordo sul taglio vagamente complottista (vedi “multinazionale cattiva che vuole fare affari col tuo DNA vs Stati Buoni che lo vogliono salvaguardare”): io infatti non sono così d’accordo, anche perchè finora sono stati proprio gli stati a spiare i loro cittadini e inoltre la faccenda del business genomico è più articolata e meno opaca di quanto appaia dal pezzo.

E’ però innegabile che la privacy sia una questione centrale per la genomica di consumo ed è giusto parlare di tecnologie genetiche associandole  ai loro aspetti positivi ma anche ai rischi. Molti esempi del servizio sono gli stessi del libro Il DNA Incontra FaceB00k non citato nella puntata ma che è stato  inserito come nota di approfondimento nel sito.

Infine, la Good News: dopo la messa in onda, il mio parrucchiere ha chiesto asilo politico all’estero e non farà più danni. Sono curioso di avere il vostro parere (sul servizio, non sulla capigliatura).

Potete vedere la puntata in streaming sul sito RAI (fino a domani, credo)

 

PS: Il pubblico di Twitter ha notato che per l’occasione indossavo   il logo di DYAD, una company fittizia e senza scrupoli che clona esseri umani in una serie distopica. Perchè l’ho fatto, mi ha chiesto qualcuno? Perchè mi divertiva l’idea.

Leggi anche