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Tempeste solari, tempeste terrestri

Media Duemila Visitare un osservatorio ad alta quota come il THEMIS è sempre una piccola avventura.

Media Duemila

Visitare un osservatorio ad alta quota come il THEMIS è sempre una piccola avventura. Non solo per la lunga e tortuosa strada che bisogna percorrere per arrivare ai 2400 metri appena sotto la guglia innevata del monte Teide, che domina la bellissima isola di Tenerife, ma anche per l’atmosfera speciale che regna in questi remoti avamposti della ricerca, dove per settimane astronomi di tutto il mondo lavorano, mangiano e dormono fianco a fianco, per sfruttare al massimo i loro preziosissimi turni di osservazione. Con ben sette installazioni le isole Canarie ospitano la più grande concentrazione al mondo di telescopi solari. Fra questi c’è THEMIS, nato della collaborazione franco-italiana fra il CNRS e il CNR , in grado di analizzare con altissima risoluzione il campo magnetico del sole e le sue perturbazioni. Si tratta di una delle poche strutture che permette l’osservazione contemporanea a diverse lunghezze d’onda, da cui gli astronomi posso costruire una mappa in 3D delle variazioni magnetiche della nostra stella.

Ironia della sorte, proprio il sole risulta essere il grande assente durante la nostra visita al Teide. L’alluvione che pochi giorni prima ha devastato un parte dell’isola è ormai finita, ma la pioggia e il vento continuano a battere in modo preoccupante, salendo con le auto sappiamo di ignorare le prudenti raccomandazioni della protezione civile dell’isola. ” Siete sfortunati, questo è uno dei cieli migliori del mondo” ci dice il direttore di THEMIS Guido Ceppatelli quando finalmente lo raggiungiamo nell’ alta torre del telescopio. Studiare e prevedere i fenomeni magnetici solari- spiega Ceppatelli- potrebbe portare a importanti applicazioni pratiche nelle telecomunicazioni e nella tecnologia spaziale. Da questi fenomeni nascono infatti le tempeste di particelle che investono l’atmosfera terrestre con effetti spettacolari, come le aurore boreali, ma anche con conseguenze gravi sulla qualità delle comunicazioni radio e televisive. Lontano dall’atmosfera, poi, questi bombardamenti mettono a rischio l’incolumità delle stazioni spaziali e dei loro occupanti.

Ben altre tempeste, purtroppo, gravano su THEMIS: mentre il CNRS francese ha già promesso circa 300mila Euro per dotare la struttura di nuove tecnologie, il CNR – denuncia Ceppatelli- ha rifiutato di stanziare la sua parte, mettendo a rischio il futuro del progetto. Nonostante tutto l’astronomo fiorentino è ottimista: “Stiamo esplorando la possibilità di ottenere fondi dall’industria. Il progetto-afferma- andrà avanti”.

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